PIEDE E POSTURA
Negli articoli precedenti abbiamo trattato il piede in tutte le sue forme, variazioni e patologie.
È necessario adesso introdurre l’importanza del piede e della postura.
Viene definita “postura” la posizione assunta dalle varie parti del corpo.
Possiamo prendere come riferimento il sistema di coordinate egocentrice, che ci indica la posizione che assume una parte del corpo rispetto ad un’altra; il sistema di coordinate exocentice, che ci indica la posizione del corpo rispetto all’ambiente o il sistema di coordinate geocentriche, che ci indica la posizione del corpo rispetto al campo gravitazionale.
Il piede rappresenta il punto di fissaggio al suolo, è l’organo sul quale grava tutto il peso del nostro corpo e ciò rappresenta anche una delle cause principali all’origine di patologie posturali.
Valutare l’appoggio plantare è fondamentale per avere uno stato di salute ottimale, correggere il passo vuol dire migliorare la postura e prevenire eventuali dolori funzionali.
Il piede è l’organo che supporta tutti i carichi del corpo, assume la funzione di appoggio, di equilibrio e di sviluppo della marcia.
Il piede, come abbiamo più volte specificato negli articoli precedenti, ha una struttura complessa che appoggia in modo non piatto ma attraverso degli archi ed è dotato di un sistema di legamenti e muscoli che, attraverso la loro tensione, lo sostengono. Se uno solo di questi componenti (legamentoso o muscolare) viene lesionato, il meccanismo del piede, come ogni macchina perfetta, inizia a lanciare segnali di allarme e una sua qualsiasi deformazione o asimmetria avrà come diretta conseguenza un adattamento del sistema posturale.
Il piede presiede alla stabilizzazione della stazione eretta, alla propulsione al movimento, all’adattamento della marcia sul terreno e alla coordinazione della postura. Anatomicamente il piede garantisce tutto ciò grazie alla sua struttura composta da avampiede, mesopiede e retropiede.
Le valutazioni del piede sono fondamentali per individuare se il piede è normale o è proiettato in maniera antero-posteriore, presentando una diminuzione dell’arco plantare e quindi cavismo di I°, II°, III° grado o piattismo di I°, II°, III° grado;
o se è proiettato in maniera latero-laterale, portando alla pronazione o alla supinazione della caviglia.
Nell’ambito di alterazioni posturali il piede può essere:
- causa principale, perché provocato da anomalie podaliche come piede piatto, cavo, varo;
- elemento adattativo, in questo caso, se lo squilibrio proviene dall’alto, ossia
da problematiche agli occhi, ai denti o da problemi congeniti alla schiena, l’adattamento è inizialmente reversibile ma può diventare cronico se non curato;
- elemento misto, quando presenta contemporaneamente elementi adattivi
e causativi.
L’80% della popolazione mondiale soffre di mal di schiena e il 97% dei casi di dolore derivano da atteggiamenti posturali non corretti che, a lungo andare, possono comportare alterazioni posturali del rachide, e quindi scoliosi o cifosi.
Consiglio sempre, fin dall’età dello sviluppo, di fare esami baropodometrici per andare a correggere fin da subito l’appoggio ed evitare, così, atteggiamenti non corretti che nel corso del tempo possono comportare malattie importanti e dolori cronici.
Ricordo anche, che un appoggio scorretto del piede si ripercuote non solo sulla schiena ma anche sul ginocchio e sulla colonna vertebrale determinando dolori come cefalee, sciatalgie e algie alle gambe, che spesso possono diventare invalidanti.
Come sempre affermo: la prevenzione è il miglior alleato di tutti noi.
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