L'IMPORTANZA DEI PIEDI NEL BASKET


Voglio partire da una piccola parentesi personale, svelandovi che il basket, oltre ad essere il mio sport preferito, è anche quello che ha caratterizzato la mia infanzia a Montegranaro. 
La mia città natale è un piccolo comune di 12 mila abitanti, ma vanta di una squadra che per ben 8 anni ha presenziato nella serie più importante di questo sport: sto parlando della Sutor Montegranaro.

Il basket è uno sport caratterizzato da azioni ad alta intensità, rapidità (salti, scatti, cambi di direzione) e da continui spostamenti sia in anteroposteriore che in direzione laterale. Godere di un’ottima stabilità del piede e della caviglia è fondamentale per tutti i giocatori di pallacanestro.

Le lesioni più frequenti nel secondo sport più praticato in Italia derivano, soprattutto, da traumi distorsivi e/o contusivi delle articolazioni della caviglia e del ginocchio. 
Ne consegue che - come per tutti gli altri sport - avere un corretto appoggio è fattore indispensabile.

Cosa consiglio di fare ai miei amici cestisti:

1. Conoscere i propri piedi: come più volte ho ripetuto nel mio blog, attraverso un esame baropodometrico, sia in statica che in dinamica, è possibile conoscere la tipologia dei propri piedi, quindi l’appoggio e la postura. A partire da queste conoscenze si può progettare e realizzare un plantare personalizzato, cosa che consiglio a tutti i miei pazienti e soprattutto agli sportivi di professione.
Affidarsi ad un centro ortopedico specializzato per la realizzazione di un plantare su misura è la soluzione migliore per correggere i propri deficit nell’appoggio e, conseguentemente, per migliorare la propria prestazione.

2. Scegliere calzature idonee: bisogna evitare di scegliere le scarpe in una funzione esclusivamente estetica e/o perché si tratta di un prodotto molto sponsorizzato e alla moda. Le calzature, in particolar modo per i professionisti, devono essere ad hoc, cioè adeguate alla tipologia del piede, quale unica garanzia di sicurezza e stabilità. Soprattutto, la scarpa deve essere in grado di supportare anche il plantare di cui sopra.

3. Preparare i propri piedi: effettuare esercizi specifici, sia nella fase di preparazione sportiva pre-campionato (poiché in questo step il corpo, gli arti nello specifico, hanno bisogno di riprendere confidenza con i movimenti) sia nel riscaldamento che precede ogni allenamento e ogni partita. In questo caso, la ginnastica propriocettiva e i messaggi specifici effettuati da professionisti sono indispensabili, e figure come preparatori e fisioterapisti devono essere sempre presenti all’interno delle società sportive.

4. Eseguire trattamenti post allenamento: gli esercizi di stretching post partita sono determinanti quanto la preparazione e la partita stessa, non vanno quindi trascurati. Dedicare il giusto tempo alla cura del corpo, dopo ogni prestazione, vuol dire prevenire problematiche che potrebbero sorgere successivamente.

5. Affidare la propria salute e condizione atletica a figure come il chiropratico. 
Mi sento di consigliare agli atleti forme ulteriori di attenzione nei confronti del proprio corpo, anche al di fuori del campo. La chiropratica è una di queste. 

Anche i cestisti possono essere soggetti a problematiche o deformità legate al piede: metatarsalgia, dito a martello, alluce valgo o addirittura fratture da stress. 
Saper riconoscere i campanelli di allarme, come le scosse sotto la pianta del piede, i dolori al tallone e i dolori al mesopiede è un primo modo per agire in maniera preventiva e curare in tempo i piccoli problemi, esclusivamente con il supporto di fisioterapisti e con terapie come l’Elasto Taping.
Ne consegue che il saper riconoscere queste avvisaglie serve anche ad evitare che i problemi diventino più seri, caratterizzati da dolori insostenibili e risolvibili esclusivamente con l’intervento chirurgico ortopedico. In quest’ultimo caso, difatti, la prognosi è sempre più lunga e si è costretti ad un forzato periodo di inattività.

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