I PIEDI E L'INVECCHIAMENTO
Gli anni passano e il nostro corpo, in un modo o nell’altro, ne risente, compresi i nostri piedi.
Le patologie che possono colpire il piede si stima siano più di 300 e negli articoli precedenti abbiamo trattato alcune tra quelle più comuni. Le cause a monte delle problematiche del piede possono essere di tipo ereditario, traumatico ma anche, e soprattutto, legate alla degenerazione, all’utilizzo e allo “sfruttamento” dell’arto in questione.
Una citazione che mi è rimasta impressa, sin dai tempi dei miei studi, è: “la mobilità è vita”. Una frase che mi viene in mente soprattutto quando ho a che fare con persone anziane. Sappiamo quanto sia importante per quest’ultime (e non solo per loro, aggiungerei) poter deambulare bene, fattore che insieme all’attività fisica è elemento vitale. La possibilità di fare una passeggiata con i propri amici o familiari, quale elemento di una conduzione normale della vita sociale, aumenta notevolmente le aspettative di vita stessa. Non bisogna dimenticare, però, che poter camminare bene vuol dire anche avere cura e attenzione per i piedi, che sono lo “specchio” della nostra salute.
Sicuramente non possiamo bloccare il tempo e la vecchiaia non va intesa come sinonimo di malattia, poiché è uno stadio che fa parte del normale processo di vita di tutti noi, un percorso a cui inevitabilmente si va incontro.
Nell’età adulta i nostri piedi accusano tutti gli anni di utilizzo, di sovraccarico.
La maggior parte delle patologie si presenta negli over 65 e non è un caso, infatti, che il piede geriatrico si manifesti proprio dai 65 anni in su. Più si va avanti con gli anni e con maggiore forza percepiamo i “danni” a carico del piede.
Le cause dell’invecchiamento del piede sono:
- Il lavoro svolto, grande fattore d’incidenza. Pensiamo, per esempio, a chi ha dovuto usare scarpe anti infortunistiche a lungo, oppure scarpe con il tacco, o ancora a quei lavori che costringono alla posizione eretta per tante ore.
- L’attività fisica: chi ha fatto dello sport una passione o un lavoro, nel momento in cui riduce tale attività, deve fare i conti con problematiche del piede, quali metatarsalgie, fasciti plantari, ecc. Tutte conseguenze dell’usura dell’arto durante l’arco della vita.
- Patologie in generale, per esempio il diabete, malattia che presenta un fattore prognostico molto negativo sul piede.
- Problemi di circolazione, un altro grande fattore negativo. Quando si soffre di cattiva circolazione il flusso sanguigno non è in grado di raggiungere in maniera corretta tutte le cellule e i tessuti, soprattutto alle estremità (mani e piedi). I problemi al sistema linfatico, uniti alla poca attività, portano ad accumuli di liquidi e quindi a gonfiori generali degli arti, soprattutto quelli inferiori.
- Calo del tono muscolare: se fino a 40/50 anni il corpo è sorretto da un buon tono muscolare, con l’avanzare dell’età ha inizio la sarcopenia, ossia il progressivo declino della massa e della forza muscolare. Si tratta di un processo inevitabile, che determina atrofia muscolare, perdita di resistenza e scarso equilibrio. Tutti questi elementi vanno a danneggiare anche le articolazioni e l’osso stesso inizia ad invecchiare manifestando fenomeni artrosici e perdita di elasticità.
- Nelle donne anche la menopausa influisce sull’invecchiamento dei piedi, le alterazioni ormonali possono accelerare le cause sopra citate.
Il piede, dunque, risente del nostro stile di vita: dal lavoro, dall’attività fisica, al tipo di calzatura indossata, al tipo di appoggio avuto nel corso degli anni, alle malattie e patologie avute (diabete, obesità, menopausa, ecc). Il piede parla di noi, presentandoci il conto in età geriatrica. Cosa possiamo fare per fare in modo che i problemi ai nostri arti inferiori sorgano il più tardi possibile?
- Prevenire: come sempre, costituisce un elemento fondamentale per la salute del corpo; nel caso dei nostri piedi è utile farlo attraverso l’esame dell’appoggio baropodometrico e le visite specialistiche.
- Utilizzare scarpe comode, far respirare il piede e metterlo a riposo con calzature con la pianta larga, con la suola giusta a seconda della necessità, e di una misura corretta che consenta l’utilizzo del plantare.
- Curare la cute del piede: in età giovane si è molto più attenti attraverso l’uso di creme, pedicure e, perché no, anche attraverso l’applicazione di smalti che rendono alla vista il piede esteticamente bello. Purtroppo, però, in età geriatrica aumentano le callosità e gli ispessimenti ungueali, ed è proprio in questa fase che bisogna avere ancora maggior cura dei propri piedi, concedendosi piccoli massaggi e automassaggi, utilizzando creme idratanti per compensare la disidratazione delle pelle.
- Avere un vita attiva: combattere la sedentarietà, camminare in modo corretto, aiutare la circolazione.
Dato che non possiamo bloccare questo processo naturale, prevenire è nostro dovere. Occorre fare una visita specialista con l’ortopedico e chirurgo del piede, almeno una volta l’anno. Il medico saprà indicare quando è necessario adottare cure conservative con plantari o fisioterapia, al fine di scongiurare la peggiore delle ipotesi, ossia il ricorso alla chirurgia.
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